segunda-feira, 22 de março de 2010

CHI E' KLAUS MERTES?




di Francesco Colafemmina

Conoscete quest'uomo? No? Allora ve lo faccio conoscere. Si tratta di Padre Klaus Mertes, preside del Collegio Canisius di Berlino. Grazie a lui ha avuto inizio la diffusione mediatica dello scandalo pedofilia tedesco. Sì, è stato lui a rendere nota a gennaio l'esistenza di casi di abusi sessuali compiuti da sacerdoti nel Collegio di cui è preside. Ma abusi non dei nostri giorni, bensì di 30-40 anni fa. Ciò non ne cambia la gravità... eppure per come la storia si è andata evolvendo in questi giorni non posso fare a meno di pensare che tutta la vicenda sia stata programmata a tavolino.

E sì, perché il buon Mertes non è uno qualunque, bensì il figlio di un famoso ministro degli esteri tedesco, Alois Mertes, deceduto nel 1985. E non stupisce ritrovare il nome di Alois Mertes in ben due incontri del famigerato circolo massonico affaristico "Bilderberg" (nel 1981 e nel 1983). Coincidenze, si dirà...

Altra coincidenza è quella riscontrata dal sito cattolico tedesco Kreuz.net, ossia la partecipazione di Mertes, un gesuita, ad una preghiera comunitaria nella chiesa protestante della Pace di Potsdam organizzata nell'aprile 2009, preghiera ispirata da tematiche pro-homo (contro l'omofobia, per le vittime dell'HIV, contro la discriminazione, etc.). Se a questo aggiungiamo che il 30 gennaio dalle colonne del Tagesspiegel (di cui Mertes è articolista) il buon padre Mertes ha accusato la Chiesa di essere "omofoba" (manco fosse Aldo Busi), allora il quadro diventa sempre più chiaro...
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Preghiera comunitaria nella chiesa della Pace (padre Mertes ha la casula bianca)
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E perché non ricordare le parole di Mertes riportate da Der Spiegel (la stessa rivista che ha fatto il sondaggio nelle diocesi tedesche dal quale è poi esplosa la questione pedofilia in Germania) nel gennaio 2009 a proposito della questione lefebvriani-Williamson? Disse allora Mertes:

"La gente qui in Germania è semplicemente costernata" afferma Klaus Mertes, un prete Gesuita e rettore della Chiesa Maria Regina Martyrum, una chiesa commemorativa per le vittime dell'era nazista nel quartiere berlinese di Charlottenburg. Questo senso di indignazione, egli afferma, è una ragione valida per parlare dell'incidente. "C'è l'indignazione contro il Vescovo Williamson da una parte e dall'altra contro la decisione che viene da Roma. Può darsi che le ragioni (della revoca della scomunica ndr) non siano ancora state comunicate. Ma, per l'amor del cielo, quali potrebbero mai essere?".

Inoltre dalle colonne del Tagesspiel scriveva in quell'occasione:

"Ciò che ci preoccupa in questi giorni è il fatto che la Chiesa Cattolica, rappresentata dal Papa, poco più di una settimana fa ha riconciliato a se quattro vescovi che non riconoscono il Vaticano II, non capiscono la pulizia dei testi liturgici dall'antigiudaismo, mentre uno di loro addirittura nega l'Olocausto."

L'articolo finiva accusando il Papa di "ingenuità" e di scollamento fra una Chiesa "ufficiale e donchisciottesca" ed una Chiesa "mondana" che è viva: "Essa dovrebbe farci riflettere, se crediamo che tutto il mondo sia ostile a noi, il vero problema potremmo essere noi stessi".

Adesso il quadro non è forse ancora più chiaro? Grazie a quest'uomo tutta la vicenda è stata montata come la panna sui giornali tedeschi e poi internazionali. Direte: "opera di verità! E' meritorio quel che ha fatto!". Io invece credo che ci sia stata malizia, cattiveria, volontà di infangare la Chiesa e di stimolare la critica a Benedetto XVI. D'altronde la maggiorparte dei criminali di cui si è parlato in questo mese, è stata già condannata dai tribunali.
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Piuttosto credo che dietro questa operazione ci sia un raffinato progetto interecclesiale ed una rappresaglia esterna... Come diceva Andreotti "a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci s'azzecca". Allora io vi dico la mia... Credo pertanto che la rappresaglia riguardi la proclamazione delle eroiche virtù di Pio XII... Non aggiungo altro.

Intanto continuiamo la preghiera...

P.s. qui di seguito la foto dell'interno e dell'ingresso della chiesa di cui Mertes è rettore. Non è colpa sua, ma comunque l'architettura e l'arredo liturgico fanno letteralmente ribrezzo...
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Ingresso
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Aula

Cripta

fonte:Fides et Forma