sábado, 16 de agosto de 2014

Dio è amore (1Gv 4,8;16) (Matta El Meskin)

 
L’amore non rappresenta soltanto una caratteristica di Dio. Essa è, bensì, la sostanza della natura stessa di Dio e del suo essere ovvero l’amore è ciò che ci permette, in maniera più elevata di ogni altra cosa, di comprendere la natura di Dio. Se uniamo i due versetti di Giovanni
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore (1Gv 4,8)
Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.
diviene chiaro che l’amore è l’espressione più pura di Dio, l’espressione più elevata della comprensione di Dio. Essa supera tutti i confini naturali delle religioni. La natura dell’amore in Dio non è paragonabile a nessun altro concetto. Essa rappresenta la forza suprema e l’azione attiva. Questa porta d’ingresso verso la conoscenza di Dio apre davanti a noi una nuova via per conoscere la religione cristiana basata sulla verità di Dio e sulle ripercussioni che questa ha sulla vita etica.
L’invito che ci propone san Giovanni ad amarci gli uni con gli altri rappresenta la vocazione più santa per i cristiani che sono chiamati figli di Dio, perché l’amore è Dio: Dio è pienezza dell’amore, è l’amore nella sua forma più perfetta. Se Dio è amore allora colui che vive l’amore è necessariamente nato da Dio e lo conosce. Noi non nasciamo da Dio amando, ma amiamo in seguito alla nascita da Dio. L’unione dell’amore e della conoscenza di Dio chiarisce la natura di questa conoscenza.
Perciò l’amore di cui parla san Giovanni è lo stesso di cui parla san Paolo. E’ “l’amore del donarsi”. L’amore non è possessivo. Qui per amore si intende il contrario dell’amore erotico (eros) che è possessivo per natura e notoriamente negativo, mentre l’amore evangelico è un ardere per la vita e il bene degli altri. La fonte di quest’amore è divina, perché Dio è amore: Dio ha dato il suo Unigenito per l’amore del mondo e Cristo ha offerto se stesso in sacrificio sulla croce per amore del peccatore per farlo risorgere dalla morte del peccato. E’ in questo modo che ci è chiesto di amarci gli uni gli altri. E’ indispensabile, infatti, che i figli di Dio valorizzino e facciano prosperare in loro la natura del Padre amandosi gli uni con gli altri, un amore di donazione e di sacrificio, se non paterno perlomeno fraterno. Coloro, infatti, che amano gli altri così ardentemente e generosamente conoscono Dio e la loro conoscenza proviene da Dio stesso.
Conoscere Dio significa annunciare il suo amore ed è attraverso il nostro amore che mostriamo questa nostra conoscenza di lui: “In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui” (1Gv 4,9). E’ quest’opera divina del Padre che dona il vero senso al suo amore assoluto.
Sant’Agostino dice: “Se nelle pagine del Vangelo lo Spirito Santo non ci avesse annunciato altro se non che Dio è amore, ciò sarebbe bastato” (cit. in Alfred Plummer, The Epistles of St. John, p.101).
Matta El Meskin
(tratto da “Prima lettera di San Giovanni Apostolo: esegesi ed ermeneutica”)
  Postato da:natodallospirito