domingo, 31 de agosto de 2014

Don Giuseppe Tomaselli : La terra e quanto essa contiene è materiale, frutto della crezione; ma quello che il Tabernacolo contiene è Divino, è il Creatore in persona, è Colui che ha tratto l'universo dal nulla.

AGOSTO
IL TABERNACOLO

L'ARCA SANTA
Nell'Antico Testamento era in grande venerazione l'Arca Santa.
Nel Secondo Libro dei Re (VI-1) è detto:
"Davide, radunati di nuovo gli uomini scelti d'Israele in numero di trentamila, si mosse ed andò con tutta la gente che era con lui, della Tribù di Giuda, per trasportare l'Arca di Dio, sulla quale è invocato il nome del Signore degli eserciti, che sopra di essa siede tra i Cherubini.
Posta l'Arca di Dio sopra un carro nuovo, la portarono via dalla casa di Abinadab, che era in Gabaa. Oza ed Ahio, figli di Abinadab, conducevano il carro nuovo.
La portarono dunque dalla casa di Abinadab, che era in Gabaa, e, custodendo l'Arca di Dio, Ahio andava innanzi all'Arca. Davide e tutto Israele danzavano, suonando dinanzi al Signore ogni specie di strumenti di legno, cetre, lire, timpani, sistri e cembali.
Ora, quando giunsero all'aia di Nac on, Oza stese la mano all'Arca di Dio e la sorresse, perchè i buoi recalcitrando l'avevano fatta piegare.
Ma il Signore arse di sdegno contro Oza e lo percosse per la sua temerità ed Oza morì lì, presso l'Arca di Dio.
Davide si rattristò perchè il Signore aveva percosso Oza; quel luogo sino ad oggi si chiama "Castigo di Oza".
Davide temette molto il Signore in quel giorno e disse: Come può essere che venga presso di me l'Arca del Signore? - E non volle che l'Arca del Signore andasse presso di lui nella Città di Davide, ma la fece portare nella casa di Obededom per tre mesi ed il Signore benedisse Obededom e tutta la sua casa.
Avendo Davide risaputo che il Signore aveva benedetto Obededom e tute le cose a motivo dell'Arca di Dio, andò e trasportò con festa l'Arca di Dio dalla casa di Obededom nella città di Davide.
Davide aveva con sè sette cori ed un vitello da immolare; come ebbero fatto sei passi quelli che portavano l'Arca del Signore, immolò un bue ed un montone.
Davide danzava con tutte le sue forze dinanzi al Signore ed era cinto di un afod di lino. Davide e tutta la casa di Israele conducevano l'Arca dell'Alleanza con grida di gioia e suoni di trombe".

CONFRONTO
Cosa era l'Arca dell'Alleanza, di cui ora si è fatto cenno?
Era una grande cassa, chiamata dell'Alleanza, perchè ricordava agli Israeliti il Paddo di Dio col Patriarca Abramo. Dentro l'Arca stavano le Tavole della Legge, che Mosè aveva ricevute sul monte Sinai; vi stava pure la Verga di Aronne ed il Serpente di bronzo, che Dio stesso aveva fatto innalzare nel deserto, quando ci fu il castigo dei serpenti velenosi.
Le cose che l'Arca conteneva erano semplicemente materiali; di sacro avevano solo questo: il Signore si era servito di esse per manifestare la sua volontà e per operare prodigi.
Gli ebrei avevano un culto eccezionale all'Arca del Signore; la guardavano con rispetto, la custodivano gelosamente e la metetvano fuori nei momenti di grave pericolo.
Nel Nuovo Testamento abbiamo una Arca molto più eccellente; abbiamo il Tabernacolo.
Tabernacoli erano chiamate le tende, ove dimoravano gli Ebrei durante il viaggio dall'Egitto in Palestina. Nei secoli seguenti gli Ebrei, per ricordare il fatto storico del deserto, celebravano con solennità religiosa la Festa dei Tabernacoli.
La Santa Chiesa dà il nome di tabernacolo alla piccola casetta, ove dimora perennemente Gesù Sacramentato.
La differenza tra l'Arca Santa ed il Tabernacolo di Gesù Eucaristico è più di quella che passa tra una foto e la persona vivente.

RIFLESSIONI
L'episodio sopra narrato si presta a degli ammaestramenti.
Dio è Dio geloso; la sua gloria non la dà ad alcuno; ci sta al suo onore, perchè è Verità ed è il Tutto.
Oza era laico e la Legge proibiva ai laici di toccare l'Arca Santa. Il povero uomo la toccò quasi istintivamente, visto che vacillava; ma il Signore, per dare al suo popolo un grande insegnamento, colpì Oza di morte improvvisa.
Con quanta trepidazione e rispetto ci si dovrebbe avvicinare al Santo Tabernacolo, riflettendo a Chi vi sta dentro!
Il re Davide si riconosceva indegno di tenere l'Arca presso di sè nella reggia e, quando doveva starle vicino, ad esempio, in un eventuale trasporto, prima di tutto deponeva gli abiti regali in segno di umiltà.
Era un re santo, si trattava di stare vicino ad oggetti sacri, eppure quanta delicatezza e timore!
Come dovrebbero comportarsi i fedeli in Chiesa, pensando che ivi sta il Tabernacolo del Dio Vivente?
Il Signore benedisse Ebededom, la sua famiglia ed i suoi affari, in compenso dell'ospitalità data all'Arca Santa.
Quale benedizione non dà il Signore al Tempio, ov'è il Santo Tabernacolo, a quelli ch eprestano la loro opera nel Tempio ed a quanti mirano il Tabernacolo ed adorano Colui che vi dimora?

PREZIOSITA'
Attorno all'Arca Santa erano collocati dei Cherubini, cioè statue di metallo prezioso, raffiguranti questo Coro Angelico.
Anche il Tabernacolo è circondato di Angeli; essi sono invisibili perchè Puri Spiriti, ma sono viventi e fanno la Corte Celeste, notte e giorno, a Gesù Sacramentato.
All'occhio della fede, quale tesoro è un semplice Tabernacolo, per quanto umile e disadorno!
Sulla terra ci sono delle bellezze e delle preziosità, sebbene relative, quali sarebbero: le ville in fiore, le opere artistiche, le perle nel fondo dei mari, i filoni di oro e di platino nelle miniere.
Ma quanto di bello e di prezioso è sulla terra, tutto è nulla davanti alla bellezza ed alla preziosità del Tabernacolo del più sperduto paesello.
La terra e quanto essa contiene è materiale, frutto della crezione; ma quello che il Tabernacolo contiene è Divino, è il Creatore in persona, è Colui che ha tratto l'universo dal nulla.

CONSTATAZIONE DOLOROSA
La Chiesa è aperta ai fedeli, anche fuori del tempo delle sacre funzioni. Vi entrano tanti lungo il giorno e per diversi motivi.
Ecco entrare quattro visitatori! Sono turisti e cultori dell'arte. Osservano con interesse l'intonatura architettonica, i quadri, le statue, qualche ricordo storico; non tralasciano nulla che possa interessarli. Quello che loro meno interessa è il Tabernacolo e perciò vi passano davanti senza sostare e sanza fare alcun segno religiso.
Sono ciechi, senza luce della fede e dimostrano di non comprendere nulla di Dio e delle cose sante.
Entra poi una donna col bimbo in braccio; è triste e sconvolta. Di filato va ad inginocchiarsi davanti al primo Altare che le capita; prega a lungo e poi va via.
O donna, ignorante di Religione, tu hai bisogno di Dio, della sua assistenza nell'ora grave che attraversi, preghi per implorare grazia e non vai a pregare davanti al Tabernacolo, anzi neppure volgi il pensiero a Gesù Sacramentato!
E' già troppo per te se abbozzi un inchino o una mezza genuflessione. Ti rivolgi a uesto o a quel Santo e trascuri il Santo dei Santi, l'Emmanuele, Gesù nel Tabernacolo! E' Lui l'Oceano delle grazie ed è a Lui che devi fare prima di tutto la tua supplica!
Altri entrano nel Tempio o per accendere una candela ad onore di un Santo, o per parlare al Parroco, o per eseguìre qualche commissione. Ma quanti sono quelli che, in simili circostanze, si fermano un solo istante ad adororare Gesù nel Tabernacolo o che fanno una devota genuflessione, quale espressione di fede?
Il Tabernacolo è poco aprrezzato, mentre è il cuore della Casa di Dio.

PRATICA MENSILE
Tenere il tabernacolo nella massima stima; non passarvi dinnanzi senza fare una devota genuflessione; non uscire dalla Chiesa senza avere rivolta qualche preghiera a Gesù nel tabernacolo.