domingo, 24 de agosto de 2014

PREGARE OGGI IL “NOME” DI GESÙ

Sr. Paola o.p.  
PREGARE OGGI IL “NOME” DI GESÙ(1)
Suggerimenti pratici e metodologici

 
Certamente sono necessarie alcune indicazioni, anche per chiarire quali sono le differenze tra questo tipo di preghiera ed altre espressioni religiose che troviamo al di fuori del cristianesimo.
Innanzi tutto è necessario distinguere la preghiera dalla tecnica psicosomatica. Se è pur vero che il ritorno in se stessi e l’ambiente esteriore sono importanti, il movimento di interiorizzazione non è fine a se stesso, quasi uno sforzo per giungere al proprio Io, individuato come l’Assoluto, come possiamo trovare nello yoga e in una mistica neo-platonica. Ma si tratta di un movimento di fede, di adorazione e di umiltà verso il Dio rivelato, presente nello spirito. Inoltre occorre porre attenzione perché la preghiera non diventi meccanica.
L’antropologia che soggiace a questa preghiera fa del cuore il luogo naturale dello spirito. La stessa attenzione al respiro ha una certa somiglianza con i mantra e si riconosce una certa dipendenza e scambio con il dkhir musulmano: segno questo che lo spirito umano è uguale dovunque, certi desideri sono insiti nella natura umana (2).
Ma il metodo esicasta non è mai stato considerato un “mezzo più veloce” per attendere alla contemplazione, evitando così la dimensione ascetica. Certo, gli esicasti hanno spesso sottolineato la grandezza di questo metodo, ma dalla loro testimonianza di vita trapela anche un cammino di ascesi.
Separata dalla dimensione psicosomatica, la preghiera di Gesù può sembrare riducibile ad una giaculatoria, ma si tratta comunque “di una giaculatoria particolarmente venerabile per la sua antichità, per il suo fondamento biblico e il suo significato teologico. E nel cuore dell’uomo il pensiero e il sentimento abituali della presenza misericordiosa del Salvatore, luce delle anime, hanno certo più che altro la virtù di mantenere lo spirito nel raccoglimento interiore, nella preghiera continua e nell’unione con Dio.

Si può ammirare e praticare la preghiera di Gesù senza praticare, né ritenersi obbligati di seguire in tutto, il metodo esicasta della preghiera. Si ricorderà anche che i primi Padri dell’esicasmo lasciano a ciascuno la libertà spirituale di scegliere la “monologia” che meglio conviene al proprio stato, e per la quale ci si sente più attratti” (3).


 “Scopo” della preghiera di Gesù leggere...